Tanti quindi ci chiedono: Ma quindi non fate Marketing? assolutamente “SI”, ma con uno spiccato e necessario approccio al testing. Nel marketing si tende a ragionare su previsioni e regole assolute ma l’economia e il marketing non sono scienze pure, pertanto non è possibile ipotizzare standard assoluti.
Bisogna capire la differenza tra marketing, performance marketing, e Growth Hacking. Anche il marketing, ha una componente nell’analisi dei dati, e un approccio di miglioramento delle performance, ma sostanzialmente la differenza consiste nel fatto che il Growth Hacking, abbraccia l’intero organismo dell’azienda e quindi, per esempio lavorerà, con i suoi esperimenti, su tutte e sei le fasi di vendita e non soltanto sull’acquisizione dei clienti.
Si parte innanzitutto da un Product Market Fit, per capire se un determinato prodotto può essere veramente lanciato sul mercato in maniera profittevole, analizzando i processi e l’intero meccanismo di produzione in termini di costi e di efficacia attraverso un approccio votato al mettersi in discussione, al testing, e all’analisi che è sicuramente l’arma vincente in una strategia di crescita.
Il cuore del Growth Hacking è l’High-Tempo Testing, che prevede un ciclo in 4 fasi:
- l‘ideazione di esperimenti
- la prioritizzazione in base al Modello ICE Scoring [Impact, Confidence, Ease]
- testing
- analisi dei risultati sia qualitativi che quantitativi
Questo approccio è, e deve essere, completamente libero da pregiudizi perché le variabili in gioco mutano, muta il mercato, mutano gli utenti.
La necessità aziendale è quella di tenere traccia di quelli che sono i risultati, adeguare una strategia, considerare i ROI, le variazioni da fare, individuare le buyer personas etc.
Tutto per l’unico obiettivo dell‘aumento dei profitti, della crescita di un’azienda attraverso una verifica dei colli di bottiglia in tutti i reparti di un business.
Non sempre aumentare il budget per il marketing è la scelta migliore per far crescere l’azienda, sopratutto se non si tiene conto delle peculiarità del prodotto o dei competitor, probabilmente una Unique Value Proposition migliore, o un ciclo di produzione più efficace e più efficiente potrebbero delineare altre soluzioni con la possibilità di far abbassasse addirittura i costi, rendendovi più competitivi, va appunto analizzato il problema fino in fondo per trovare l’Hack quello giusto che ci permette di scalare.
Il Growth Hacking, a differenza del marketing tradizionale lavora per step, riducendo al minimo gli investimenti iniziali e riducendo gli sforzi, focalizzandosi nel canale in grado di raggiungere il maggior maggior grado di crescita.
Un presupposto fondamentale è il mindset perchè non bisogna assolutamente essere affezionati all’idea o alla prima soluzione, bisogna accettare di essere guidati dai dati nelle decisioni che si prenderanno, anche alcosto di modificare completamente l’idea di partenza.
Il Growth Hacking è che una sperimentazione costante, con esperimenti importanti, necessita di risorse. Alcuni Hack di crescita, quelli che hanno portato il picco di crescita a volte anche decuplicando i profitti iniziali, sono giunti solo dopo decine e decine di fallimenti che hanno permesso di definire la strada verso quel successo.
Tutto parte da una analisi chiara e concreta, perchè, anche una bella e perfetta comunicazione visuale, quando mancano le basi alle spalle, o quando non si è individuato il problema del proprio business, pensiamo significhi sprecare il proprio denaro e realizzare solo tanti strumenti ma senza utilizzarli pienamente per la crescita della propria azienda.